Riprendiamo anche questo lunedì a parlare, a scrivere di sesso e amore.
Siamo ancora qua! A voler guardare alla bellezza che custodiamo da sposi che è l’amore, l’amarsi, il generare vita, l’essere Benedetti in Cristo con il Sacramento del matrimonio, l’essere volto di amore di Dio in quanto uomo e donna che si amano.
Nella bellezza del nostro amore, ci sono dei gesti che compiamo che ci fanno sentire amati. Un abbraccio, un bacio, una carezza, delle coccole. O magari anche il trovare la cena pronta, il portarle un mazzo di fiori o fuori a cena. C’è l’ascolto che è alla base dell’amore! E molti altri.. ognuno di noi possiede un linguaggio di amore e se si impara a riconoscerlo e a comunicarlo all’altro, il proprio coniuge saprà come farvi sentire amati.
C’è poi un ultimo gesto, il più intimo, il più carnale, quello che richiede tutto di te e dell’altro: è il gesto nuziale, l’unione dei corpi, l’amore che si fa carne.
Ora partiamo dal gesto ultimo dell sessualità per poi entrare nel cuore dell’amore.
Culturalmente abbiamo associato il sesso a quella cosa che si fa, ma che al tempo stesso “scandalizza”; è un qualcosa di estremamente intimo, di cui non si parla. È un gesto che ci fa vivere l’amore ma che spesso ci fa porre il dubbio: compio il bene o faccio il male? Dove inizia il peccato?
Quella cosa si può fare? E Quell’altra?
Questo tempo di quaresima ci aiuta a far chiarezza, a mostrarci il bene e il male. Ci mostra come anche Gesù sia stato nel deserto e sia stato tentato.
Giusto oggi, mentre abbozzavamo questi pensieri la Parola di Dio con cui entravamo in quaresima ci parlava dal libro del Deuteronomio di bene e male: “«Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male. …”
Fatte queste premesse, cosa vogliamo dirvi oggi?
Che il corpo ci è dato per la vita e per il bene!
Che il corpo ci è dato per amare! Ma il corpo nel suo insieme!
Non può essere diversamente! È nella nostra natura amare e lasciarsi amare!
Ogni parte del nostro corpo ci dice come possiamo essere amati e amanti.
Le mani, le braccia, ci dicono come farci prossimi all’altro, come mostrare tenerezza. La bocca per dare un bacio e pronunciare parole di bene. Il seno e il ventre per la donna, fatti per custodire e dare nutrimento alla Vita che nasce. Gli organi sessuali ci dicono la nostra diversità uomo-donna, e come questa possa farsi complementarietà attraverso il dono l’uno dell’altro, sottolinenando le virtù che caratterizzano ciascuno di noi: la donna, di natura accogliente e custode, l’uomo che si dona senza riserve, donando la sua parte più preziosa.
Il Nostro corpo, per sua natura, ci dice che siamo fatti per la vita, per il bene, per amare ed essere amati. Il nostro sforzo? È comprendere come usare questo meraviglioso strumento per vivere l’amore!
In forza della vocazione all’amore sponsale, scelta liberamente e nella quale siamo stati Benedetti, abbiamo il compito di amarci, di amare e di consumare quell’amore!
Attenzione però, non l’amore che è sulla bocca di tutti, quello in cui “tutto è lecito”, qui si tratta dell’Amore, con la A maiuscola, quello che descrivevamo brevemente settimana scorsa. (Vai a riprenderti l’articolo, qui o sul nostro blog).
Tutto questo per dirti?
Che il covid è finito! Il tempo della pandemia ci ha permesso, tra le altre cose difficili, negative di vivere dei tempi confinati in casa, in cui c’era (per alcuni) più tempo per amarsi, liberi da impegni, hobby, passioni..etc.
Quando eri adolescenti annusavi come i cani da tartufo in che bar andare a rimorchiare o ad “acquistare un limone”.
Oggi sei sposato e il lunedì hai il mal di testa di inizio settimana, il martedì si sta in ufficio fino a tardi, il mercoledì la champions, il giovedì la serie preferita e per gli juventini l’Europa league, il venerdì birra con amici, il sabato cena fuori e poi son stanco, domenica: bè domani è lunedì. Lunedì lui palestra, martedì lei pilates, mercoledì lui calcetto, giovedì la spesa insieme, venerdì è di magro quaresima, sabato c’è Sanremo.. etc
Vabbè ci fermiamo. Ma avete capito…
Siamo carichi di interessi e passioni ed impegni nostri o dei figli che non c’è più tempo per amare, per fare l’amore..
Non prendiamo neanche in considerazione le fatiche di chi magari lavora facendo i turni o fa spesso trasferte di lavoro.
Ma diteci se non è vero! Oggi non si ha tempo per amare, per fare l’amore.
Se guardiamo il palinsesto calcistico, è chiaro come ora spalmano sempre di più le partite da lunedì a lunedì per fare più audience. Non si gioca più il campionato la sola domenica pomeriggio.
A questo si aggiungono i mille impegni nel lavoro, in parrocchia, nella pastorale, nelle associazioni.
Mentre noi sposi, coniugi: stringiamo, condensiamo il nostro amarci a tempi sempre più brevi.
Il business allarga, ci offre di più rubandoci il tempo per amare.
L’amore restringe, si fa piccolo, lasciando che l’IO abbia la meglio sul NOI!
Così facendo andiamo anche contro natura!
Perché siamo nati per amare! Viviamo nell’amore!
Il mondo ci dice che stiamo meglio se andiamo in palestra due volte la settimana.
L’Amore ci dice che stiamo meglio se stiamo due sere con il proprio coniuge, parlando! Ascoltandoci! Abbracciandoci! Guardandoci negli occhi!
Quando è stata l’ultima volta che ti sei fermata/o e hai guardato 180 secondi in silenzio gli occhi di tuo marito/tua moglie.
Concludiamo:
Usiamo il metro di misura gigante, la riga T che si usava una volta nella lezione di tecnica.
Quante volte fai l’amore con tua moglie, donandoti del tempo per voi due?
Ora scendiamo ad un righello più maneggevole, con la regola della tenerezza di don Carlo Rocchetta:
Una coppia, più si abbraccia durante il giorno e più sta bene, è una coppia felice. Con 10 abbracci al giorno, quella coppia è sicuramente una coppia di sposi felici! Perché si ama nella tenerezza e si sente amata.
Fare l’amore è un gesto alto, che unisce due corpi per farne uno solo. Ma fare l’Amore comporta un insieme di preliminari, di gesti che compiuti quotidianamente dalla mattina alla sera danno all’atto sessuale il suo vero compimento. Ma questo lo snoccioleremo in un altro articolo.
Don Tonino Bello diceva che la Quaresima deve essere non un tempo di rinunce ma un tempo per moltiplicare!
Abbonda nei gesti d’amore, riempi le tue giornate facendo l’Amore… quello con la A maiuscola.
Buon cammino!
A presto, alla prossima!!
Anna e Ste – Cercatori di bellezza